I saluti di Riccardo Brusa

La decisione di Riccardo Brusa ha scosso l’ambiente del settore giovanile della Intech Virtus Imola: “Grazie Virtus. Un enorme grazie. Dopo 15 anni devo dire addio alla Virtus Imola”.

Una scelta difficile, ma Brusa non può dimenticare gli inizi in giallonero:
“Sono arrivato in questa società quando avevo solo 10 anni, grazie a Gianpietro Marrobio che convinse mio babbo a farmi venire qua a Imola.
È stato un viaggio davvero lungo, iniziato come giocatore in quel di Santo Spirito, dove fin da subito ho avuto la fortuna di essere allenato da grandi allenatori ma soprattutto grandi persone, come Gianpietro Marrobio, Matteo Nicoli, Aki Zarifi, Giorgio Devetag, Alberto Alberici, il povero Renato Xella ed infine Sandro Creti.
Un grande grazie va a queste persone che mi hanno fatto davvero innamorare di questo meraviglioso sport che si chiama pallacanestro”.

Photo Virtus Imola

Un cammino lungo, costellato da tanto impegno e sacrifici:
“Non mi sono mai risparmiato in questi anni, cercando di dare davvero tutto per il basket. Ho fatto di tutto per la pallacanestro, togliendo tempo ad amici, scuola, università ed alla famiglia.
Mi ricorderò per sempre le mattine in cui mi svegliavo alle 4 per studiare, perché il pomeriggio prima volevo stare in palestra oppure i pomeriggi in cui mi addormentavo sul lettino in sala massaggi prima degli allenamenti, perché ero stanchissimo. Ma rifarei tutto quanto, perché ho avuto indietro emozioni immense”.

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Quali sono i tuoi valori fondamentali nel basket?
“Credo tantissimo nei ragazzi, nella voglia che hanno di arrivare. Perché solo stando quotidianamente in palestra con loro, guardandogli negli occhi, cercando di andare oltre allo scudo che ognuno di loro ha, si capisce quanto ci tengano a diventare giocatori, o almeno provarci.
Bisogna avere fiducia in loro, perché sono il futuro. Sta a noi allenatori credere in loro e dargli delle possibilità per aiutarli a spiccare il volo.
Questo è il mio pensiero ed è quello che auguro a tutti i ragazzi che ho allenato”.

Photo Virtus Imola

I saluti sono per tutti:
“Vorrei solo che ci fosse un modo per dire grazie a tutte le persone che mi hanno accompagnato in questi 15 anni, dagli allenatori prima, ai ragazzi che ho allenato dopo ed infine ai genitori che mi hanno sempre sostenuto mostrandomi una fiducia totale in me.
Per me, però, è giunto il momento di salutare a malincuore tutte queste bellissime persone che fanno parte della Virtus Imola.
Ho fatto tutto quello che mi è stato chiesto, forse anche di più, non dicendo mai di no e dando la possibilità a tutti i ragazzi di crescere e di appassionarsi ad una cosa che io amo tantissimo.
Non c’è cosa più bella che vedere gli occhi di un ragazzo che ti ascolta e cerca di provare a migliorarsi per diventare una persona ed un giocatore migliore.
Grazie con tutto il cuore ai ragazzi che ho avuto la fortuna di allenare, a chi ha pianto in palestra davanti a me dopo un infortunio, a chi mi chiamava per chiedermi cosa fare per crescere, a chi era sempre disposto a fare un sacrificio in più, a chi non voleva perdere, a chi mi ha fatto emozionare.
Ed infine grazie a tutti quelli che mi hanno fatto sentire un po’ come un loro secondo papà”.

Photo Virtus Imola

Ogni cambiamento porta con sè, inevitabilmente, dubbi e incertezza, oltre che speranza e motivazione:
“Ora è tempo di provare a crescere e di lasciare un posto dove si sta bene per iniziare una nuova avventura. Ho bisogno di capire cosa potrà essere la pallacanestro per me nella mia vita.
Ci si trova sempre di fronte a scelte difficili, ma anche se non è facile a volte, bisogna mettere da parte il cuore ed ascoltare la testa cosa dice. Inizio, quindi, questo nuovo percorso con la consapevolezza di quello che ho imparato in questi anni e con la voglia di arrivare il più lontano possibile. Mi sarebbe tanto piaciuto provare a fare questa esperienza qui alla Virtus, ma purtroppo non si può”.

 Photo Virtus Imola

A conclusione della tua esperienza in giallonero, a chi vuoi rendere omaggio?
“Vorrei davvero ringraziare con tutto il cuore Giovanni Savio, Gianpietro Marrobio, Andrea Zotti e Roberto Fabbri. Li ringrazio perché loro davvero mi hanno fatto capire cosa vuol dire stare in palestra e credere nei ragazzi!
Grazie Virtus. Grazie a tutti per aver avuto fiducia in me”.